La Fiat Panda è un'autovettura di tipo superutilitaria prodotta tra il 1980 ed il 2003 dalla casa automobilistica torinese FIAT.
In seguito all'uscita del modello "126", la FIAT si trovò a fronteggiare l'inatteso e consistente successo di vendite riscosso dalle utilitarie francesi come la Renault 4 e la Citroën Dyane che, a un prezzo di poco superiore alla "126", offrivano una vettura spartana e di antiquata progettazione, ma sufficientemente spaziosa per 4 persone, dotata di 5 porte e trazione anteriore.
Nell'estate 1976 venne affidato alla neonata Italdesign, di Giorgio Giugiaro e Aldo Mantovani, l'ideazione dell'aspetto di un nuova vettura che potesse competere con le francesi.
Viene disegnata una carrozzeria semplice e razionale, ma si studiano con cura gli interni, progettando sedili anteriori a sdraio e un divano posteriore in tela teso tra due barre metalliche come un’amaca, che grazie a un sistema di incastri possono essere abbattuti trasformando gli interni in una sorta di grande letto. La versione base 30 monta il bicilindrico 650 della 126, mentre sulla più potente 45 troviamo il 4 cilindri 900 della 127.
Nel 1983 nasce la versione 4×4, con motore 950 da 48 CV e una trasmissione inseribile fornita dall’austriaca Steyr-Puch che ne farà una delle più efficacie ed economiche fuoristrada sul mercato.
Un restyling nel 1986 aggiorna la carrozzeria, gli interni e il telaio con il debutto dell’assale posteriore Omega che sostituisce (tranne sulle 4×4), quello rigido a balestre della prima ora.
I motori lasciano il posto ai nuovi Fire che cresceranno fino a 1.1 e 54 CV e affiancati da un Diesel da 37 CV.