Il 2 agosto 1980 alle 10:25 nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna un ordigno a tempo contenuto in una valigia abbandonata esplode causando la morte di ottantacinque persone e il ferimento di altre duecento.
La bomba, si appurerà in seguito, è stata realizzata con 23 kg di esplosivo composta da una miscela di 5 chili di tritolo e T4 potenziata da 18 kg nitroglicerina a uso civile; un esplosivo di fabbricazione militare collocato in una valigia, poi sistemata su di un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell'ala Ovest che crolla; l'onda d'urto investe anche il treno Ancona-Chiasso in sosta sul primo binario.
Molti cittadini prestano soccorso alle vittime contribuendo ad estrarre le persone sepolte dalle macerie; per il grande numero di feriti il trasporto verso gli ospedali avviene anche usando auto private, taxi e autobus in particolare quello della linea 37 che insieme all'orologio fermo alle 10.25 diventa uno dei simboli della strage.
Imponenti le manifestazioni di sdegno da parte della popolazione accese proteste ai rappresentanti del governo presenti il 6 agosto ai funerali delle vittime nella Basilica di San Petronio.
Gli unici applausi furono rivolti a Sandro Pertini arrivato in elicottero a Bologna il giorno stesso della strage alle 17:30; il presidente della Repubblica Italiana in lacrime disse ai giornalisti: "Siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia".
Bologna - 2 agosto 1980 - Strage della Stazione