Nel 1975 lo psichiatra Massimo Fagioli viene invitato presso l’Istituto di psichiatria dell’Università “La Sapienza” di Roma per svolgere una supervisione a colleghi psicoterapeuti. Gli incontri presero il nome di seminari.
Sin dall’inizio, però, Fagioli condusse la supervisione uscendo dai classici schemi. Nel giro di poche settimane un’affluenza spontanea e straordinaria di persone, di gente comune, senza un’identità sociale specifica, di varia età, censo e cultura, trasformò tale supervisione in un fenomeno unico, chiamato Analisi collettiva: incontri di vera psicoterapia di gruppo.
Per poter accogliere la sempre più crescente richiesta di terapia, Fagioli aprì nuovi seminari che nel giro di pochi anni divennero quattro.
Il 10 novembre del 1980, i seminari si trasferirono dai locali dell’Università nell’ampio studio privato in via Roma Libera 23. Qui, nel 1984, il tempo della seduta aumentò, fino a raggiungere le quattro ore.
Il flusso spontaneo di queste prima decine, poi centinaia, poi migliaia di persone che vengono, se ne vanno, tornano, se ne rivanno di nuovo, e nessuno dice mai nulla. Possono fare tutto quello che gli pare, per cui non viene nemmeno chiesto il nome della persona. Non dico cognome, indirizzo e conto in banca, no. Ma nemmeno il nome, per cui tante volte me lo invento io. Quando mi viene di chiamarli li chiamo ‘Maglietta bianca’ o ‘Maglietta rossa’, una cosa qualsiasi per intendersi.
Massimo Fagioli
Per tutto il decennio migliaia e migliaia di persone hanno parteciapato a questa meravigliosa opportunità di cura.
Una delle scoperte fondamentali di Fagioli è l'importanza dell’interpretazione dei sogni, che diventa un cardine della psicoterapia ed è fondamentalmente per due motivi: i sogni sono un linguaggio per immagini e, in psicoterapia, raccontano del rapporto (transfert) che il paziente ha stabilito con il terapeuta. Pertanto il sogno, raccontato nel contesto di un gruppo molto vasto diventa, attraverso l’interpretazione, patrimonio conoscitivo per tutti i partecipanti alla seduta, dal momento che si basa sull’universalità del linguaggio delle immagini oniriche e su un elemento unificante che è il rapporto con il terapeuta. Questa impostazione teorico-metodologica ha permesso a Fagioli di interpretare pubblicamente i sogni, senza conoscere la biografia del sognatore e senza ricorrere alle libere associazioni.
Consigliamo un approfondimento, data la vastità dell'argomento, sul sito www.massimofagioli.com , ricco di materiale ed esaurienti spiegazioni della Teoria della nascita.
Massimo Fagioli Analisi Collettiva 1