La sparizione di Emanuela Orlandi, una ragazza di 15 anni figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, è avvenuta a Roma il 22 giugno 1983.
Nel giugno 1983 aveva appena terminato il secondo anno del liceo scientifico presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, dotata di un considerevole talento musicale, Emanuela frequentava da anni una scuola di musica.
Il giorno della scomparsa, Emanuela si recò a lezione di musica attorno alle 16, per uscirne alle 18.45, dieci minuti prima del solito, dopodiché da una cabina telefonica telefonò alla sorella maggiore Federica, dicendo che avrebbe fatto tardi poiché l'autobus non passava e che un uomo l'aveva fermata per strada proponendole un lavoro di volantinaggio durante una sfilata di moda. La sorella le consgilià di tornare ubito a casa e non dare retta ad alcuno.
Dopo la telefonata, Emanuela raggiunse insieme con due compagne di corso, tali Maria Grazia e Raffaella, la fermata dell'autobus in Corso Rinascimento. Attorno alle 19:30, prima Maria Grazia e poi Raffaella salirono su due autobus diversi dirette a casa, mentre, a detta di Raffaella, Emanuela non salì a sua volta sul mezzo pubblico, perché troppo affollato, e disse che avrebbe atteso quello successivo. Da questo momento, della ragazza si perdono le tracce.
Tutt'ora questo caso risulta ancora irrisolto e non fu mai trovato un vero e proprio filo da seguire per le indagini.
Si parlò, in un momento, di un collegamento presunto con lo scandalo IOR e il caso Calvi, in un altro momento di collegamenti con la banda della Magliana, ma di fatto non ci furono piste concrete da seguire.