Alle 8.50 del 14 febbraio 1987, una pattuglia del Reparto volanti di Roma (la "Volante 47") che scortava un furgone postale, tamponò il mezzo che la precedeva e al quale la strada era stata tagliata da una vettura, poi risultata rubata.
Sulla strada di via Prati di Papa, stretta e in salita, comparve all'improvviso un commando composto da cinque persone, che sparò a raffica contro la volante con pistole, fucili e mitra.
I tre componenti la pattuglia, Rolando Lanari, Giuseppe Scravaglieri e l'autista Pasquale Parente, furono raggiunti da oltre cinquanta proiettili.
Solo Parente riuscì a salvarsi. I componenti del commando, dopo essersi impadroniti di un ingente bottino (un miliardo e mezzo di lire), si allontanarono a bordo di auto che abbandonarono poco lontano per dileguarsi attraversando l'ospedale S. Camillo.
L'agguato fu rivendicato dalle Brigate rosse per la costruzione del Partito comunista combattente (Br-Pcc). I processi accerteranno che l'omicidio era stato organizzato e compiuto da esponenti del gruppo terroristico che lo aveva rivendicato.