Disastro della Val di Stava

Il disastro della Val di Fiemme

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La Val di Fiemme, una delle principali valli dolomitiche, è segnata da numerose valli laterali, tra le quali la Val di Stava  che fu teatro di un disastro causato da un'inondazione di fango che si verificò il 19 luglio 1985 e provocò la morte di 268 persone

Alle ore 12:22 del 19 luglio 1985, in piena stagione turistica, a seguito del crollo improvviso di due bacini di decantazione della miniera di fluorite di Prestavèl, circa 180 mila metri cubi di fanghiglia, viaggiando ad una velocità di quasi 90 km/h, in pochi secondi raggiunsero e cancellarono l’abitato di Stava (Tesero) per poi proseguire la corsa fino ad esaurirsi nel torrente Avisio, oltre 4 km più a valle.

Nei circa tre minuti intercorsi tra il crollo dei bacini e la confluenza con il torrente, la colata di fango causò la morte di 268 persone, delle quali 13 mai ritrovate e 71 i cui resti non fu possibile identificare, ed il ferimento di altre 30.

Causò inoltre la distruzione di 3 alberghi, 53 case, 6 capannoni e 8 ponti. 

A seguito del documento tecnico presentato dal dott.Giovanni Tosatti, Consulente tecnico di Parte civile (Associazione Sinistrati Val di Stava) ai processi, si tentò di stabiire le resposabilità del  tragico crollo dei bacini minerari di Stava.

Questa responsabilità fu l'estrema conseguenza delle condotte omissive e delle carenze di professionalità dei tecnici preposti al controllo della stabilità, in particolare:

  • Non vi furono mai controlli adeguati durante la costruzione degli argini.
  • Non fu mai ideato, né tanto meno realizzato, un sistema di raccolta delle acque di falda e di ruscellamento provenienti dal versante retrostante ai bacini.
  • Si trascurò completamente il ruolo che l’acqua svolge sulle condizioni di stabilità in tutte le dighe in terra.
  • Sebbene vi fosse ormai un’ampia bibliografia sulla liquefazione potenziale degli sterili limo-sabbiosi che costituiscono le discariche minerarie, questa loro attitudine fu del tutto ignorata.
  • Mai si valutò la posizione topografica dei bacini rispetto agli abitati di Stava e Tesero né le terribili conseguenze che la loro cronica instabilità avrebbe determinato

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Tragedia de la STAVA, Italia - un scenariu posibil la Rosia Montana, Romania.m2t

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