L'incendio del Cinema Statuto fu un tragico evento, avvenuto a Torino la sera del 13 febbraio 1983, che provocò la morte di 64 persone, principalmente per intossicazione da fumi; le fiamme si sarebbero propagate partendo da una tenda.
Le vittime, sebbene avessero tentato la fuga, trovarono le uscite di sicurezza chiuse, non riuscendo così a scampare alle esalazioni prodotte dalla combustione delle poltrone, dal rivestimento plastico delle lampade e dai tendaggi alle pareti. Fu considerata la più grande strage verificatasi a Torino dal secondo dopoguerra.
Intorno alle 18:15, quando era iniziata da circa venti minuti la proiezione del film La capra, si verificò un'improvvisa fiammata (i sopravvissuti riferiranno di aver udito un tonfo sordo, simile all'accensione di una stufa) causata da un cortocircuito, che incendiò una tenda.
Cadendo, questa, innescò il fuoco alle poltrone delle ultime file, tagliando in questo modo un'importante via di fuga che, comunque, alcuni riusciranno ugualmente a guadagnare.
Una serie di errori, dettati dal tentativo di evitare un panico generale e dalla mancanza di percezione della gravità di ciò che stava accadendo da parte dei gestori, furono putroppo determinanti alla consumazione della trgedia. Chi riuscì a rendersi conto della situazione si diede alla fuga ma molti si trovarono o nel vicolo cieco dei bagni, o trovarono le uscite di sicurezza chiuse (la proprietà le aveva chiuse per evitare ingressi non autorizzati da tali porte).
Da quel tristissimo giorno si decise di introdurre norme più dettagliate e certe in materia di sicurezza, che fino a quel momento risultavano blande, generiche e interpretabili autonomamente.