L'attentato alla discoteca di Berlino del 5 aprile 1986 è stato un attacco terroristico alla discoteca La Belle, a Berlino Ovest, in Germania Ovest.
Una bomba posta sotto un tavolo vicino allo stand del disc jockey esplose nel club - che era frequentata da molti militari statunitensi - uccidendo una donna turca e due militari, e ferendo 230 persone, tra cui più di 50 militari statunitensi.
La ragazza turca Nermin Hannay e il sergente statunitense Kenneth T. Ford rimasero uccisi sul colpo, mentre il sergente statunitense James E. Goins morì due mesi dopo. Alcuni tra i feriti restarono permanentemente disabili.
La Libia venne accusata dell'attentato dopo che alcuni messaggi fax erano stati intercettati all'ambasciata libica a Berlino Est, ed in cui l'ambasciata si congratulava per l'ottimo lavoro svolto. In seguito, il presidente statunitense Ronald Reagan reagì ordinando attacchi aerei contro la capitale libica di Tripoli e la città di Bengasi.
Nonostante i rapporti incolpassero la Libia per l'attentato alla discoteca, nessun individuo venne ufficialmente accusato dell'attentato fino alla riunificazione della Germania nel 1990, e la successiva riapertura del caso. I documenti della Stasi portarono il procuratore tedesco ad indagare su Abdulghasem Musbah Eter, un libico che aveva lavorato presso l'ambasciata libica a Berlino Est. I documenti della Stasi indicavano lui come un agente, e i procuratori dissero che era il principale contatto dell'agenzia di spionaggio libico presso l'ambasciata.