Il Disastro aereo delle Azzorre coivolse il volo charter Independent Air 1851 decollato dall'aeroporto di Orio al Serio e diretto alla Repubblica Dominicana operato mediante un Boeing 707 con a bordo 137 passeggeri, tutti italiani, e 7 membri dell'equipaggio di nazionalità statunitense.
Alle 13.10 di mercoledì 8 febbraio 1989 l'aereo impatta contro la collina Pico Alto nell'isola di Santa Maria, la più orientale dell'arcipelago delle Azzorre, dove doveva compiere uno scalo tecnico.
La torre di controllo concesse al Boeing l'autorizzazione all'atterraggio comunicando di scendere alla quota di 3000 piedi (910 metri, altezza minima di sicurezza per l'avvicinamento all'aeroporto), contemporaneamente comunicò la pressione barometrica di 1027 millibar.
La comunicazione si chiuse con la richiesta di conferma da parte della torre del raggiungimento della quota indicata.
In sovrapposizione, l'equipaggio informò la torre di controllo che il velivolo sarebbe stato portato alla quota di 2000 piedi (600 metri) e di aver inteso i dati sulla pressione atmosferica. Alcuni testimoni videro il velivolo volare ad una quota bassissima vicino a delle abitazioni. Forse in quel momento il pilota si rese conto della gravissima situazione di pericolo nella quale si era venuto a trovare ma non poté fare nulla dato che, pochi attimi dopo, l'aeromobile impattò contro la collina, alta circa 590 metri, in corrispondenza di un costone molto accidentato.
Ci fu quindi un'incomprensione tra i membri dell'equipaggio e la torre di controllo determinata dalla sovrapposizione nelle comunicazioni che intercorsero nei minuti precedenti al disastro.
La sovrapposizione di comunicazioni impedì all'equipaggio di sentire la parte conclusiva della trasmissione del controllore di volo che chiedeva conferma della quota e a quest'ultimo di capire l'intenzione dell'equipaggio di scendere a 2000 piedi.