Gli anni '80 sono stati un periodo di profondi cambiamenti tecnologici, e uno dei dispositivi che ha rivoluzionato la comunicazione è stato il Teledrin, noto come cercapersone. In un'epoca in cui il telefono fisso era il principale mezzo di comunicazione, il Teledrin ha introdotto un nuovo modo di restare in contatto in movimento.
L'unico strumento di comunicazione "veloce" era il telefono fisso; tuttavia, se la persona che si cercava non fosse stata in casa o in ufficio, diventava difficile raggiungerla.
Il Teledrin, conosciuto anche come cercapersone, è stato la risposta a questa esigenza. Era una piccola scatolina dotata di un display nella parte superiore, progettata per essere portata sempre con sé. Quando qualcuno cercava di mettersi in contatto, il Teledrin emetteva un segnale acustico e sul display appariva il numero del chiamante. Era quindi compito del destinatario richiamare da un telefono fisso o pubblico.
La tecnologia alla base del Teledrin era stata sviluppata negli Stati Uniti negli anni '50 ma arrivò in Italia solo nel 1980. I primi Teledrin erano piuttosto basilari, in grado solo di notificare le chiamate in arrivo. Tuttavia, i modelli successivi avevano la capacità di ricevere brevi messaggi di testo, aprendo nuove possibilità di comunicazione.
Ma come funzionava?
Per contattare un utente Teledrin, si chiamava un numero breve, il 168, seguito dal numero del Teledrin cercato e dal proprio numero di telefono.
La persona riceveva quindi un segnale acustico e poteva richiamare il chiamante sul numero che appariva nel display.
Gli utenti avanzati potevano programmare filtri e priorità per le chiamate, consentendo di distinguere tra chiamate da casa, dall'ufficio e altro ancora.
Sebbene oggi possa sembrare un oggetto di un'epoca passata, il Teledrin è stato un passo importante verso la nostra moderna era di comunicazione mobile.