Analogamente ai Paesi vicini, nel 1989 la maggior parte della popolazione rumena nutriva un deciso malcontento verso il regime comunista. Ma negli altri paesi del blocco comunista dell'Europa orientale il passaggio alla democrazia avveniva in quegli anni in modo pacifico: la Romania fu l'unico Stato del Patto di Varsavia nel quale la fine del regime ebbe luogo in modo violento.
Per circa 24 anni Ceausescu fu il padrone incotrastato della Romania inseieme alla moglie Elena, la quale, nonostante fosse nata in povertà, una volta sposata condusse una vita di ricchezza ed agi.
Dopo anni di oppresione la popolazione era affamata, al freddo, senza luce né benzina e limitata nelle libertà fondamentali ma Ceausescu finse di non vedere: durante il Natale del 1989 si fece riprendere mentre visitava negozi riforniti e festeggiava i risultati della produzione agricola.
Il malcontento, sentito orami in tutto il paese, eslose dalla periferica Timisoara. I cecchini spararono sulla folla mentre erano in corso le proteste, a cui partecipavano molti studenti.
Ceausescu tonrato da un viaggio in Iran trova una situazione è tesa. E' il 20 dicembre 1989.
Il giorno dopo parlò davanti alla folla a Piazza della Rivoluzione. Ma davanti a lui iniziarono i fischi e le proteste: una scena mai vista in 24 anni. Lui e la moglie si rinchiusero nel palazzo del Comitato centrale, mentre polizia ed esercito affrontavano le manifestazioni.
Ormai la miccia è accesa: la rivolta (secondo alcuni sostenuta dal tradimento di di generali della Securitate , l’intelligence della Romania Comunista) culminò davanti al plotone di esecuzione.
Ceausescu e la moglie, furono condannati a morte dopo 70 minuti di processo sommario e furono fucilati il giorno di Natale in una piccola scuola di Targoviste, a 80 chilometri dalla capitale.
Dicembre 1989 La rivoluzione in Romania ( tratto dal telegiornale dell' epoca )