Lo ZX Spectrum è un home computer creato e prodotto dal 1982 fino al 1986 dalla Sinclair Research Ltd prima, e dal 1986 al 1992 dalla Amstrad poi.
In Europa fu il principale antagonista del Commodore 64 e conquistò un discreto settore di mercato grazie ad un prezzo di listino più economico; infatti le piccole dimensioni, la velocità di calcolo e il prezzo relativamente basso lo resero popolare negli anni ottanta.
Era davvero piccolo ma completo ed ha creato un mercato vastissimo di titoli software (oltre 14mila) e di periferiche, dal costo accessibile e alla portata di moltissimi utenti che l’hanno usato come porta di ingresso per il mondo dell’informatica.
In tempi di memorie da qualche terabyte sembra un miracolo quello che gli sviluppatori riuscirono a realizzare con soli 48 KByte di Ram: oggi quello spazio potrebbe essere insufficiente persino per contenere l’icona a colori di un’applicazione di un moderno sistema operativo.
Ideato con il nome in codice ZX82 (o ZX81 Colour) venne commercializzato come ZX Spectrum, con il quale si voleva sottolineare la possibilità di visualizzare immagini con un ampio spettro di colori, una innovazione rispetto agli ZX80 e ZX81, poiché i due computer precedenti non disponevano né di suono né di colore. La nuova macchina fece il suo debutto alla fine del 1982 in due versioni, rispettivamente con 16 kB e 48 kB di memoria.
Lo ZX Spectrum era basato sul microprocessore a 8 bit Zilog Z80A ed originariamente era dotato di 16 kB di ROM contenenti il linguaggio BASIC, di 16 kB di RAM, espandibili a 48 kB, e di una caratteristica tastiera in lattice con 40 tasti multifunzione. L'interprete BASIC integrato, denominato Sinclair BASIC, venne fortemente personalizzato dalla Sinclair Research Ltd per compensare i limiti della tastiera e per sfruttare al massimo le caratteristiche grafiche e sonore della macchina.
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