Elettricista, sindacalista, premio Nobel per la pace. Elettricista nel cantiere navale di Danzica, arrestato negli anni '70 per aver preso parte ai primi movimenti sindacali polacchi, è il leader dell'occupazione del porto di Danzica, agli inizi del 1980.
Altre manifestazioni di protesta si susseguono in tutta la Polonia, obbligando infine il governo di Jaruzelski a concedere l'autorizzazione alla nascita dei primi movimenti sindacali organizzati.
Nasce Solidarnosc, con la non troppo coperta benedizione del Papa polacco da poco nominato.
Lech Walesa sarà di nuovo arrestato e incarcerato per 11 mesi nel 1982, e per timori di attentati non potrà nemmeno recarsi a Stoccolma per ricevere il premio Nobel per la pace assegnatogli nel 1983.
Sempre inviso al governo polacco, vivrà in semiclandestinità fino al 1989, quando la caduta del Muro di Berlino e il nuovo clima di libertà instauratosi nei Paesi dell'Est farà si che possa tornare alla vita politica.
Eletto presidente della repubblica, governerà il passaggio della Polonia ad un'epoca di maggiore libertà, dal 1990 al 1995.
Gli è stato dedicato l'aeroporto della sua città, Danzica.
Lech Walesa
Politico Polacco