Il 16 novembre del 1989, alle ore 13:20, il treno locale, composto di due automotrici, proveniente da Cariati si scontrò, dopo essere indebitamente partito dalla stazione di Crotone, in prossimità del passaggio a livello posto al km 237+322, con il treno proveniente da Catanzaro.
L'urto fu violentissimo in quanto entrambi i treni viaggiavano a velocità prossime ai 100 km/h. Le automotrici in seguito all'impatto si rovesciarono nella scarpata laterale, mentre il locomotore Diesel si sfasciò, soprattutto nella parte anteriore.
I vigili del fuoco accorsero da Crotone e da Catanzaro e lavorarono per ore tra le lamiere per estrarre i corpi delle 12 vittime e di innumerevoli feriti. Dalla cabina del locomotore venne estratto morto uno dei due macchinisti. Dai vicini stabilimenti Montedison giunse sul posto un'autogru.
Squadre di operai delle ferrovie operarono tutta la notte alla luce delle fotoelettriche per liberare la linea dai rottami dei rotabili coinvolti.
Per ricostruire la dinamica dell'incidente la procura analizzò anche le registrazioni delle conversazioni tra centro operativo di Sibari e le stazioni di Crotone e Isola Capo Rizzuto. L'attenzione si appuntò anche sul capotreno del treno di automotrici, deceduto nell'impatto, che avrebbe dato il via verbalmente al macchinista senza attendere l'ordine del capostazione