Transformers - Action figures

I primi giocattoli trasformabili

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Sul finire degli anni settanta, la grande quantità di serie robotiche giapponesi spinse molte ditte a creare linee di giocattoli trasformabili; la Takara (oggi Takara-Tomy) fu tra queste e inserì nella linea Microman dei veicoli o robot trasformabili.

Dopo il successo avuto dai Microman e successivamente dai New Microman/Microchange, la Takara decise di introdurre una seconda linea: nacquero così i modelli Diaclone che, al pari di alcuni prodotti Microman, avevano dei piloti, ma in scala molto minore (alti circa 3 centimetri, chiamati Dianauti nella versione italiana).

Inizialmente i giocattoli della serie Diaclone furono importati in Italia dalla GiG o sotto il marchio Diaclone stesso, ma le ultime versioni  vennero già importate con il marchio Trasformer (senza la "n" né la "s").

Negli primi anni 80 negli Stati Uniti, la collezione attira una nota ditta, la Hasbro (già in ascesa dopo la produzione della linea GI Joe: A Real American Hero):  vengono scelti un grosso numero di modelli, moltissimi da Diaclone, diversi da Microman.

I piloti umani spariscono lasciando l'idea dei robot senzienti, vengono create due fazioni di "buoni" e "cattivi" e il nome viene cambiato in Transformers. È il 1984, è la nascita della collezione poi ribattezzata Generation 1 o G1.

In Italia le action figures, distribuite da Gig,  ebbero un grande successo di vendite: erano i primi giocattoli trasformabili, che permettevano di passare da robot a mezzi di trasporto con pochi passaggi. Inoltre le vendite furono ampiamente supportate dalla pubblicità e dal  cartone animato.

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Spot del 1986
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