I chiodini sono un passatempo creativo che piace moltissimo ai bambini dagli anni 50, quando fu inventato e distribuito in Italia da Quercetti.
Inizialmente il gioco si chiamava Coloredo e già all’epoca era stato studiato per aiutare l’apprendimento dei bambini in modo divertente grazie alle varie composizioni che si potevano creare con i chiodini.
Nati come fiammiferi con la capocchia in ceralacca di differenti colori e da inserire in un foglio di cartoncino bucherellato, nel corso degli anni 80 i chiodini si sono modificati diventando spilli di plastica di differenti misure.
Durante il decennio ne furono prodotti moltissime versioni, sia per quanto riguarda i veri e propri chiodini che la base su cui andavano posti.
Lo scopo del gioco è realizzare disegni di vario genere sfruttando la base e utilizzando i chiodini dei diversi colori a disposizione. Si viene dunque a creare una sorta di mosaico in rilievo, colorato e artistico a seconda delle capacità e dell’età del bambino.
Nel 1984 i proprietari del marchio “Coloredo” decidono di vender il gioco alla ditta francese Jeu Nathan ma la produzione terminò in poco tempo. Quercetti fu costretto a cambiare nome al gioco ridenominandolo Fantacolor.