Filo conduttore della serie è il tema dell'inserimento di una famiglia di colore, divenuta benestante grazie alla proprietà di alcune lavanderie, che tenta con difficoltà di integrarsi nel tessuto sociale dell'alta borghesia newyorkese, composto per la stragrande maggioranza da bianchi.
Egocentrico, arrogante, spesso intrattabile ma innegabilmente spassosso, George Jefferson (Hemsley) si è arricchito con le sue lavanderie ed ora può permettersi, lui nero, un superattico nella Manhattan dei bianchi. Gli fanno da contraltare la comprensiva moglie Louise (Sanford), la domestica Florence (Gibbs), spesso caustica quanto lui, e gli eccentrici vicini.
George e la sua famiglia, stabilitisi in un elegante appartamento dell'Upper East Side di Manhattan, rappresentano, con situazioni più o meno esilaranti, il punto d'incontro tra due differenti stili di vita e due mondi culturali: quello povero di Harlem, dal quale provengono e da cui sono riusciti a tirarsi fuori, e quello attuale in cui tentano di inserirsi definitivamente. Ponendo allo spettatore, dietro le risate, analisi sulle differenze dei valori che si contrappongono.
Prodotta per dieci anni, è una delle uniche due serie con protagonisti di colore (l'altra è I Robinson) ad aver riscosso un buon successo anche in Italia.
sigla tv - i jefferson