Questa trentesima edizione della kermesse canora, condotta da Cluadio Cecchetto, passerà alla storia per lo "scandaloso" bacio tra ivli altri due conduttori Roberto Benigni e Olimpia Carlisi sul palco dell'Ariston, della durata di ben 45 secondi, e per l'epiteto Wojtylaccio, espressione tipicamente toscana, tra l'irriverente e l'affettuoso, con cui lo stesso Benigni apostrofò papa Giovanni Paolo II.
Tra i debuttanti particolare interesse suscitarono i Decibel, un gruppo proveniente dalle file del punk milanese, il cui cantante, il ventiduenne biondo ossigenato Enrico Ruggeri, segnerà profondamente la storia della canzone italiana a partire dalla seconda metà degli anni ottanta.
Buoni i riscontri di vendita per i tre vincitori e per Bobby Solo, ben piazzati nella Hit Parade.
Curiosa la presenza della sorella di Mike Oldfield, voce femminile di tanti dischi del polistrumentista folk britannico.
Per la prima volta in 30 anni di storia, al Festival non fu presente l'orchestra: gli artisti cantarono su basi musicali preregistrate o (in alcuni casi, come i Decibel) furono essi stessi a suonare con i loro strumenti.
Classifica dei primi 5 posti
1 - Solo noi Toto Cutugno
2- Ti voglio bene Enzo Malepasso
3 - Su di noi Pupo
4 - Contessa Decibel
5 - Canterò canterò canterò Aldo Donati
Pupo - Su di noi ("C'era una volta il Festival", 1989/90)